R.B. Lawson (Journal of Orthodontics, Vol. 40, 2013, S38-S48)
Quest’ articolo tratta degli aspetti biomeccanici e tecnici della gestione di un trattamento estrattivo mettendo a confronto dispositivi linguali a caricamento orizzontale e apparecchiature linguali con slot verticale nel settore anteriore e slot orizzontale posteriormente.
– (A) bk con slot verticale. (B) bk con slot orizzontale
La gestione di un trattamento estrattivo con apparecchiature linguali presenta delle differenze biomeccaniche rispetto alla gestione di un trattamento vestibolare: maggiore perdita di torque e maggiore effetto bowing sia orizzontale che verticale durante la retrazione, discrepanze di torque che conducono a discrepanze verticali incisali e maggior carico assiale durante l’intrusione con una maggiore intrusione reale dipendente dall’inclinazione dentale. Ma in sistematiche diverse (caricamento orizzontale-verticale) tutto ciò come si traduce? Secondo l’autore, che cita vari studi, entrambe le apparecchiature esercitano un buon controllo del torque; in fase di allineamento lo slot verticale nel settore anteriore permette un ingaggio completo nei movimenti di primo ordine con piena espressione dell’azione del filo rotondo; l’assenza della parete superiore nello slot verticale consente un significativo tipping attorno all’arco che deve essere tenuto sotto controllo mediante sovralegature che chiudono il “tetto” dello slot. Una migliore espressione dei movimenti si può ottenere con archi rettangolari associati a power ties. Con il caricamento verticale in fase di allineamento si hanno un buon controllo dell’overbite ed un notevole livellamento dell’arcata che gli autori attribuiscono al maggiore potenziale di livellamento definito impropriamente ribbon wise rispetto all’arco usato con brackets a caricamento orizzontale.
Lo slot 0.018 x 0.025 dei brackets a caricamento orizzontale, gradualmente riempito con fili più grandi e resilienti, permette un controllo del tip più semplice rispetto all’altra sistematica, ma un controllo del torque e delle rotazioni meno preciso.
– Apparecchiatura STb. (A, B) 0.014 NiTi con legatura parziale di UL1 in A; (C) 0.017 x 0.025 (sezione labiale)/0.018(sezioni laterali) SS con catena elastomerica per la retrazione del segmento labiale
In fase di chiusura degli spazi, in entrambe le sistematiche si effettua una retrazione “en masse” che viene gestita con archi rettangolari o quadrati in acciaio. In entrambe le metodiche, in fase di programmazione vengono eseguite delle sovracorrezioni nel settore anteriore per contrastare la perdita di torque. Poiché lo slot verticale non ha la parete superiore, sui canini le forze di retrazione possono causare un notevole tipping distale che può essere contrastato con delle sovralegature d’acciaio ben strette, che favoriscono i movimenti di traslazione piuttosto che di tipping. Secondo l’autore quando il caricamento dello slot è orizzontale, sui canini il problema principale è la tendenza alla rotazione che può essere contrastata con legature 0.008-inch in acciaio.
Per quanto riguarda la gestione della fase di ancoraggio non viene fatta una distinzione tra le due sistematiche, e l’autore si limita a fare un confronto tra tecnica vestibolare e tecnica linguale, affermando che benché spesso si dica che in ortodonzia linguale le richieste di ancoraggio siano inferiori, in realtà non c’è una distinzione tra le due tecniche.
– Disegno dell’arco. (A)0.016 x 0.024 SS con extra torque da canino a canino e diritto nei settori laterali. (B) 0.0182 x 0.0182 beta-titanio con settori laterali individualizzati
Infine in fase di finishing ci si può affidare alla piena espressione della prescrizione dell’apparecchiatura, a pieghe di finitura e ad elastici intermascellari.
Il trattamento dei casi estrattivi con tecnica linguale è molto diverso da un punto di vista biomeccanico rispetto a quello con tecnica vestibolare. Allo stesso modo due sistematiche linguali possono essere molto diverse tra di loro nella gestione dei trattamenti. L’autore conclude affermando che un’apparecchiatura linguale completamente customizzata permette di completare e rifinire i casi con una precisione maggiore rispetto a una tecnica vestibolare. Sicuramente spetterà al clinico scegliere l’apparecchiatura linguale più appropriata al caso dopo averne studiato vantaggi e limiti.
Report a cura della Dottoressa Laura Bonaccorso,
Per visualizzare l’articolo clicca sul link: http://jorthod.maneyjournals.org/content/40/s1/s38.long