Thomas Ziebura, Ariane Hohoff, Stefanie Flieger, and Thomas Stamm (Am J Orthod Dentofacial Orthop 2014;145:649-54)
Lo scopo di questo studio retrospettivo è stato valutare la frequenza e la localizzazione del fallimento del bonding nei pazienti trattati con apparecchi linguali (TOP-Service fur Lingualtechnik GmbH, a 3M Company, Bad Essen, Germany) o vestibolari (Mini Diamond brackets/Accent molar tubes; Ormco, Orange, Calif). Tra i fattori di rischio sono stati analizzati il sesso, l’età del paziente e la tendenza al fallimento.
Sono stati inclusi i pazienti che erano stati trattati con apparecchi fissi in entrambe le arcate per più di un anno e sono invece stati esclusi i denti con bande, i trattamenti combinati con apparecchiatura linguale in un’arcata e vestibolare in un’altra e i casi in cui era stata utilizzata della clorexidina pre trattamento in quanto poteva inficiare i risultati. I pazienti inclusi sono stati 103 (59 con apparecchio linguale e 44 con apparecchio vestibolare) per un totale di 2543 brackets.
In entrambi i gruppi le superfici dentali sono state pulite con uno spazzolino lucidante (Plur- adent, Offenbach, Germany) con una pasta di profilassi Remot (lege artis Pharma, Dettenhausen, Germany) e sciacquati.
Nel gruppo con apparecchio linguale le superfici linguali dei denti sono state sabbiate per 3-4 secondi usando una polvere di ossido di alluminio e sono state sciacquate, asciugate e mordenzate per almeno 15 secondi. Il bonding è stato effettuato con una mascherina in silicone trasparente (TOP-Service fur Lingualtechnik GmbH, a 3M Company) e un adesivo (Maximum Cure Sealant A and B; Reliance Orthodontic Products, Itasca, Ill). Nel gruppo con apparecchio vestibolare i brackets sono stati bondati in modo diretto applicando l’adesivo Maximum Cure Sealant A and B sui denti e il composito Phase II Paste A and B (Reliance Orthodontic Products) sui brackets. Il periodo di osservazione è stato il primo anno di trattamento.
Secondo gli autori, i brackets linguali completamente customizzati, come quelli usati in questo studio, sono più soggetti ai contatti occlusali rispetto ai brackets vestibolari in quanto hanno piccole estensioni occlusali; sia per questo motivo che per la ridotta estensione della superficie linguale del dente rispetto a quella vestibolare, sono in teoria soggetti a un maggior rischio di distacco. Ci sono anche ipotesi secondo le quali la tecnica di bonding e l’estensione del bracket influenzano il tasso di fallimento. I brackets linguali utilizzati in questo studio avevano significative differenze di forma e dimensione rispetto ai vestibolari; nei denti la cui corona clinica era troppo piccola i pads occlusali degli attacchi linguali permettevano di aumentare la superficie ritentiva. Il tasso di debonding nei brackets con questi pads era significativamente più basso di quello degli attacchi senza pad a dimostrazione che l’estensione del bracket influenza la sua sopravvivenza.
A causa delle dimensioni del campione gli autori non hanno fatto differenza tra i vari tipi di malocclusione ed i loro effetti sulle forze masticatorie alle quali gli attacchi sono soggetti. In entrambi i gruppi sono state rilevate grandi variazioni interindividuali e ciò indica che questi fattori debbano essere indagati ulteriormente. Inoltre non sono state rilevate differenze nel debonding tra maschi e femmine ma è anche vero che i due gruppi non erano ben equilibrati. Per quanto riguarda la posizione dei brackets nell’arcata invece, in entrambi i gruppi è stato rilevato il più alto tasso di fallimento sui molari, probabilmente sia a causa delle forze masticatorie sfavorevoli nei settori posteriori sia per le maggiori difficoltà nel mantenere i denti asciutti durante il bonding.
Secondo lo studio, entro il primo anno di trattamento può avvenire il 2.62 di fallimenti del bonding per ogni soggetto indipendentemente dall’apparecchiatura usata. Questo dato secondo gli autori, è molto importante considerando le grandi variazioni interindividuali e può essere un valore di riferimento nel considerare i costi e le istruzioni che devono essere date al paziente. Il maggior tasso di fallimento sui molari inoltre, suggerisce l’utilizzo di pads occlusali nelle apparecchiature linguali e bande cementate negli apparecchi vestibolari.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso