Ahmad Alobeid1, Tarek El-Bialy, Said Khawatmi, Cornelius Dirk,
Andreas Jäger and Christoph Bourauel.
European Journal of Orthodontics, 2017, 419–425
doi:10.1093/ejo/cjw082
Lo scopo di questo studio è stato valutare i livelli di forza esercitati dagli archi di livellamento con attacchi linguali e vestibolari convenzionali e self ligating.
I brackets vestibolari testati avevano lo slot 0.022 mentre quelli linguali 0.018 ed erano i seguenti:
- Vestibolari: convenzionali (GACTwin, Dentsply) in combinazione con legature metalliche, self ligating passivi (Damon-Q®, ORMCO); Ortho classic H4™, Orthoclassic; FLI®SL, Rocky Mountain Orthodontics), self ligating attivi (GAC In-Ovation®C, DENTSPLY and SPEED™, Strite)
- Linguali: convenzionali (Incognito, 3M and Joy™, Adenta), autoleganti passivi (GAC In-Ovation®LM™, Dentsply), autoleganti attivi (Evolution SLT, Adenta)
Gli archi utilizzati erano 0.013 e 0.014 Thermalloy NiTi (Rocky Mountain
Orthodontics), mentre la malocclusione simulata prevedeva un incisivo mascellare centrale dislocato 2 mm gengivalmente e 2 mm vestibolarmente.
Nella tabella 1 trovate le dimensioni mesiodistali dei brackets come fornite dalle case produttrici.
Per poter effettuare le misurazioni l’incisivo centrale mascellare destro è stato rimosso dal modello in resina per consentire il posizionamento di un sensore del set up sperimentale del sistema di misurazione e simulazione ortodontico customizzato (OMSS). L’OMSS comprendeva due sensori forza-momento capaci di registrare le forze e i momenti contemporaneamente nei tre piani dello spazio. I comandi venivano dati mediante un pc mentre due sensori elettronici sviluppavano l’output digitale dei vettori forza momento consentendo la registrazione delle curve forza-deflessione. L’esperimento è stato sviluppato in una camera a una temperatura controllata e costante di 37 gradi, fattore molto importante considerato l’utilizzo di una lega temperatura dipendente come il NiTi. I brackets per ogni sistema sono stati bondati da primo molare a primo molare ed un jig è stato utilizzato per standardizzare il processo di bondaggio. Le misure sono state ripetute 5 volte con nuovi archi usati per ogni esperimento.
Le limitazioni di questo studio sono state le seguenti:
- Assenza delle variabili cliniche e biologiche in quanto studio in vitro;
- Diverse misure dello slot nei sistemi vestibolari e linguali che potrebbero avere contribuito all’espressione di diverse forze.
Da questo studio è emerso che:
– i brackets linguali mostravano livelli di forze più alti rispetto agli attacchi vestibolari
– le differenze tra i bk self ligating e quelli convenzionali erano irrilevanti ed assenti fra le varie sistematiche.
– per l’allineamento e il livellamento iniziali in ortodonzia linguale erano più indicati archi in NiTi altamente flessibili e di diametro inferiore a 0.013 NiTi mentre in ortodonzia vestibolare erano indicati archi 0.013 o 0.014 NiTi.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso
Per l’articolo completo clicca sul seguente link: https://academic.oup.com/ejo/article/39/4/419/2953205