F. Beyling, R. Schwestka-Polly, D. Wiechmann (Head & Face Medicine 2013, 9:27)
Al trattamento ortodontico fisso si associa spesso la demineralizzazione dello smalto dentale. Nei bambini e negli adolescenti quando si usa la procedura di bondaggio indiretto, l’area sottostante la base bracket può essere colpita da questo fenomeno. In contrasto con un bonding di tipo diretto, il bondaggio indiretto se eseguito con una mascherina di trasferimento per l’intera arcata potrebbe determinare dei vuoti tra le basi individuali dei brackets e i denti. La ragione di questo fenomeno potrebbe risiedere in un ridotto adattamento della base del bracket al dente, dovuto ai piccoli movimenti dentali che si hanno dal giorno della presa dell’impronta a quello del bondaggio. Questo gap non può essere compensato con l’applicazione della resina e può condurre a lesioni cariose sotto il bracket definite come “lesioni sub bracket” (SBL).
Lo scopo di questo lavoro è stato valutare se l’aggiunta di uno strato extra di resina idrofilica contenente fluoro (adesivo smalto-dentinale mono componente a doppia polimerizzazione, ExciTE® F DSC, Ivoclar Vivadent, Ellwangen, Germany) a un protocollo di bondaggio indiretto convenzionale potesse ridurre l’incidenza di demineralizzazione al di sotto della base del bracket.
Il campione esaminato è stato composto da 40 pazienti sotto i 18 anni trattati con apparecchiature linguali completamente customizzate (Incognito™, 3M Top Service für Lingualtechnik, Bad Essen, Germany), con foto intraorali iniziali e finali. Questi pazienti avevano un indice di placca iniziale inferiore al 15%, senza lesioni white spot (WSL) sulle superfici linguali dei denti frontali superiori ed hanno seguito delle istruzioni di igiene orale basate sul programma tedesco di profilassi individuale. Sono stati utilizzati due protocolli di bondaggio diversi, con e senza l’aggiunta di uno strato di resina idrofilica. La demineralizzazione sotto la base del bracket è stata valutata dopo il debonding con fotografie intraorali standardizzate. Nel gruppo con bondaggio tradizionale le SBL si sono verificate nel 15% delle superfici linguali dei denti; nel gruppo con procedura di bonding modificato le SBL si sono verificate nel 6% delle superfici linguali dentali. La differenza tra i due gruppi è stata statisticamente significativa, mentre le variabili sesso ed età non sono state correlate all’insorgenza delle lesioni.
Come mostrato in questo studio l’aggiunta di un agente adesivo idrofilico nel bondaggio può ridurre il rischio di decalcificazioni sulle superfici linguali, questo perché: si riducono le porosità, l’idrofilicità dell’agente consente un più facile controllo dell’umidità dello smalto e si ha rilascio di fluoro con un conseguente effetto protettivo. Inoltre questo tipo di materiale essendo a doppia polimerizzazione aumenta i tempi di lavoro consentendo una più facile applicazione rispetto a una resina auto polimerizzante.
Molti studi hanno mostrato che il processo di decalcificazione è veloce e si sviluppa in genere nei primi sei mesi di trattamento rendendo necessaria in questo periodo una profilassi. Il tempo di trattamento medio del gruppo dei pazienti in cui si è effettuato un bonding indiretto tradizionale è stato di circa due mesi più lungo rispetto a quello dei pazienti sottoposti a bonding indiretto modificato; ciò porta a chiedersi se questa differenza nei tempi di trattamento possa aver influenzato l’incidenza della decalcificazione.
L’ aggiunta di uno strato extra di resina idrofilica aiuta a ridurre il numero delle aree di demineralizzazione al di sotto della base dei brackets in modo statisticamente significativo (tre volte in meno) mentre la gravità dei difetti residui è risultata essere inferiore e senza conseguenze cliniche.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso
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