By Silvana Allegrini Kairalla; Aluísio Galiano; Luiz Renato Paranhos (Int J Orthod Milwaukee. 2014 Summer;25(2):31-5.)
In questo articolo viene presentato il caso clinico di una donna in classe II iperdivergente che lamentava un severo dolore all’articolazione temporomandibolare di entrambi i lati. La paziente era già stata sottoposta ad un trattamento ortodontico in età adolescenziale con l’obiettivo di correggere la classe II dentale e l’overjet. Dopo un’attenta valutazione clinica, considerati sia il dolore persistente all’articolazione che l’insoddisfazione della paziente, è stato scelto di trattare chirurgicamente l’ATM e riposizionare il complesso maxillo mandibolare.
Da un punto di vista ortodontico, considerata la classe II dentale, l’affollamento sia superiore che inferiore e l’accentuata proclinazione degli incisivi inferiori, è stato scelto di estrarre i primi premolari mandibolari per ottenere un overjet ideale e un profilo facciale armonico con l’avanzamento della mandibola. I brackets utilizzati sono stati i self ligating linguali Innovation L™ (GAC). Dopo un anno dall’inizio del trattamento lo spazio di estrazione è stato chiuso e il livellamento dei denti completato per consentire l’intervento chirurgico.
– Fase di retrazione
– Fase di livellamento
L’intervento ha previsto prima il trattamento delle articolazioni (riposizionando il disco articolare usando un mini ancoraggio) e quindi un’osteotomia sagittale della mandibola, il posizionamento di una guida chirurgica intermedia e la fissazione con mini placche e miniviti. Una volta posizionata la mandibola, è stata eseguita un’osteotomia mascellare Le Fort I e la modifica finale dell’occlusione è stata effettuata dopo il posizionamento di una ritenzione palatale mascellare e della fissazione maxillo mandibolare. La fissazione con miniviti e miniplacche è stata dunque eseguita sul mascellare con l’obiettivo di stabilizzare nella posizione pre stabilita. In fine è stata eseguita la chirurgia del mento per ottenere l’armonia del viso.
-Splint mandibolare – osteotomia sagittale e posizionamento della fissazione rigida
In figura in ordine:
- osteotomia mascellare interdentale
- splint mascellare
- posizionamento degli archi sui primi molari per stabilizzare lo splint mascellare
- posizionamento dell’occlusione finale
- posizionamento della fissazione rigida sulle osteotomie mascellari
Una settimana dopo la chirurgia sono stati posizionati dei brackets convenzionali vestibolari con un arco chirurgico rettangolare passivo, con lo scopo di consentire al chirurgo di stabilizzare l’adeguata relazione maxillo mandibolare nel periodo post operatorio. La fase di stabilizzazione poteva essere eseguita con delle miniviti, ma data la significativa rotazione antioraria del complesso maxillo mandibolare il chirurgo ha optato per dei brackets vestibolari che, secondo l’operatore, consentono una più sicura manipolazione chirurgica con una maggiore stabilità e il mantenimento di un’occlusione post operatoria con una forza elastica leggera pre stabilita. Il trattamento è stato terminato in 16 mesi.
Nel caso presentato si sottolinea il fatto che spesso è difficile far accettare al paziente un trattamento combinato ortodontico chirurgico. Ciò che ha spinto la paziente ad intraprendere questo percorso è stato principalmente il dolore articolare accompagnato da una limitazione dell’apertura della bocca. L’utilizzo di brackets linguali ha inoltre motivato ulteriormente la donna che, essendo stata sottoposta in precedenza a un trattamento ortodontico, voleva una terapia estetica.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso