Luca Lombardo, Giuseppe Scuzzo, Angela Arreghini, Özge Gorgun, Yıldız Öztürk Ortan and Giuseppe Siciliani (Progress in Orthodontics 2014, 15:38)
Lo scopo di questo articolo è stato confrontare mediante modelli tridimensionali degli elementi finiti (FEM), gli spostamenti e gli stress generati dopo la retrazione en masse della dentatura mandibolare con apparecchi ortodontici linguali e vestibolari.
Ogni dente inferiore è stato posizionato secondo la prescrizione di Roth e per ciascuno è stata realizzata una FEM 3D. Sono stati realizzati dei modelli virtuali con attacchi vestibolari GAC Roth Ovation e con brackets linguali Ormco 7th Generation messi nella loro posizione ideale e connessi con archi in acciaio 0.018 x 0.025 e 0.016 x 0.022 vestibolari (Tru-Arch form, misura piccola) e linguali (a fungo). La dentatura inferiore ideale è stata stabilita inserendo un arco vestibolare a pieno spessore 0.018 x 0.025 SS negli slots dei brackets vestibolari e nei tubi, mentre per l’arco linguale è stato usato un arco a fungo a pieno spessore 0.018 x 0.025 SS. Le strutture dento alveolari sono state considerate isotropiche e omogenee.
La retrazione en masse è stata simulata con meccaniche di scorrimento, applicando su entrambi i lati 300 g di forza distale dal canino al secondo premolare su archi 0.016 x 0.022 SS vestibolari e linguali.
Per semplificare l’espressione degli spostamenti dentali sono stati posizionati dei nodi di riferimento virtuali sulle corone e sulle radici. E’ stata mappata la distribuzione degli stress tensili e compressivi massimi e minimi sulla superficie radicolare; l’area che ha mostrato il più elevato stress positivo principale è stata considerata l’area di massimo stress tensile, mentre la zona con lo stress minimo negativo principale è stata considerata come quella del massimo stress compressivo.
In entrambe le tecniche i maggiori valori di stress compressivo sono stati osservati sulla superficie linguale della radice degli incisivi e sulla superficie distale della radice del canino; i più alti valori di stress tensivo sono stati osservati sulle superfici radicolari vestibolari degli incisivi e sulle superfici radicolari mesiali dei canini. Sugli incisivi il valore di stress compressivo è risultato essere alto in entrambe le arcate ma maggiore nell’apparecchiatura linguale.
Secondo gli autori in entrambe le tecniche si sono riscontrati sia il tipping linguale che l’estrusione dei denti anteriori. Con l’arco vestibolare sono stati notati intrusione, movimenti linguali e tipping linguale su premolari e molari. Nelle meccaniche linguali l’intrusione è stata accompagnata da movimenti vestibolari, tipping mesiale e rotazione buccale.
Le meccaniche linguali e vestibolari provocano diversi patterns di stress e di conseguenza diversi movimenti dentali. In ortodonzia linguale, allo scopo di evitare l’effetto bowing e la rotazione dei denti posteriori durante la retrazione en masse, è necessario ridurre la forza di retrazione. Allo stesso tempo dovrebbe essere aggiunto più torque radicolo linguale all’arco mediante curve di compensazione verticali e orizzontali. Nello specifico, considerando un caso estrattivo di estrazione del primo premolare trattato con tecnica linguale, si sono verificati più tipping e meno estrusione degli incisivi inferiori, e meno tipping linguale e più tipping distale ed estrusione sui canini. Inoltre, sui secondi premolari gli spostamenti trasversali, verticali e sagittali sono risultati essere meno pronunciati con un movimento rotazionale maggiore. Sia sul primo molare che sul secondo premolare inferiori, il movimento rotazionale è stato più prominente con la tecnica linguale, mentre il tipping mesiale è stato maggiore con la tecnica vestibolare.
Sebbene questo studio non fornisca dei dati clinici completi considerando piuttosto solo lo spostamento continuo iniziale, mette in evidenza l’utilità e la precisione della tecnica FEM 3D nel localizzare gli stress strutturali nelle simulazioni ortodontiche.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso,
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