Toru Deguchi; Fumie Terao; Tomo Aonuma; Tomoki Kataoka; Yasuyo Sugawara; Takashi Yamashiro; Teruko Takano-Yamamoto (Angle Orthodontist, Vol 00, No 0, 0000)
L’obiettivo di questo studio retrospettivo è stato verificare l’ipotesi secondo la quale ci sarebbero differenze significative nei risultati di trattamento, inclusi valori cefalometrici, grado di riassorbimento radicolare, indici occlusali e aspetto funzionale, tra casi di Classe II estrattivi trattati con apparecchiature vestibolari e linguali.
In questo lavoro sono stati messi a confronto 24 casi ortodontici linguali e 25 vestibolari scegliendo i seguenti criteri:
- nessun trattamento chirurgico o fase 1 previsti
- almeno 18 anni a inizio trattamento
- primi premolari mascellari e mandibolari estratti
- malocclusione di Classe II
- angolo del piano mandibolare superiore a 30°
- nessuna disfunzione all’ATM
Le principali variabili all’interno dei gruppi sono state età, sesso e severità della malocclusione. Il gruppo vestibolare comprendeva 5 uomini e 20 donne con un’età media di circa 24 anni, mentre il gruppo linguale includeva 4 uomini e 20 donne con un’età media di circa 26 anni. I pazienti sono stati controllati con intervalli di circa 6 mesi. Tutti i pazienti sono stati trattati con brackets con slots 0.018. I casi linguali sono stati trattati con attacchi STb (Ormco, Orange, Calif) con la sequenza d’archi 0.014/0.016 Ni-Ti, 0.018 TMA/ 0.016 SS, 0.017 x 0.022 copper NiTi, 0.0175 x 0.0175 TMA/ 0.016 x 0.016 SS, 0.016 x 0.022 SS/ 0.017 x 0.022 SS. Nei casi vestibolari la sequenza è stata 0.014/ 0.016 NiTi, 0.016 x 0.022 Ni-Ti, 0.016 x 0.022 SS, and 0.017 x 0.022 SS. In entrambe le tecniche è stata eseguita la retrazione en masse del settore anteriore, ed è stata usata una barra transpalatale o un’apparecchiatura di Nance.
Per la analizzare la qualità dei casi in entrambi i gruppi sono stati usati i seguenti parametri: valutazione degli Indici Occlusali DI (Pretreatment Discrepancy Index), PAR (Peer Assessment Rating), OGS (objective grading system), di cui questi ultimi due sono stati utilizzati nella valutazione a fine trattamento;
valutazione radiografica mediante cefalometria e tramite radiografie periapicali per valutare quantitativamente il riassorbimento radicolare; valutazione funzionale pre e post trattamento in protrusione e lateralità mediante un sistema di registrazione dei movimenti del mascellare con sei gradi di libertà (Gnathohexagraph system, version 1.31; Ono Sokki, Kanagawa, Japan).
Secondo gli autori, dai risultati dello studio è emerso che:
- con le apparecchiature linguali l’eccessivo uprighting degli incisivi mascellari e mandibolari in seguito a trattamento estrattivo delle Classi II indica il bisogno di un aumentato torque radicolo linguale nei casi in cui si deve riguadagnare il controllo del movimento dell’incisivo durante la retrazione.
- le apparecchiature linguali non causano maggior riassorbimento radicolare rispetto ai dispositivi vestibolari.
- ottenere il parallelismo radicolare è difficile in ortodonzia linguale, specialmente nella regione incisale, così una piega addizionale nell’arco potrebbe essere necessaria durante la fase di finitura.
- le apparecchiature linguali non causano limitazione significativa del movimento dei mascellari e non contribuiscono dunque all’insorgere di disordini temporo mandibolari.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso
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http://www.angle.org/doi/abs/10.2319/031014-173.1?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%3dpubmed