S. Lossdörfer, R. Schwestka-Polly, D. Wiechmann (J Orofac Orthop. 2013 Sep;74(5):381-96.)
Un’apparecchiatura linguale completamente customizzata(CCLA) richiede slot e archi ortodontici molto precisi per raggiungere gli obiettivi di trattamento prestabiliti. Lo scopo di questo studio retrospettivo è capire se alla fine del trattamento di malocclusioni di classe III, ci sia corrispondenza tra il set up ed il risultato finale utilizzando l’apparecchiatura CCLA (IncognitoTM, 3M Top- Service, Bad Essen, Germany). Inoltre si è provato a valutare l’importanza potenziale di differenti strategie di trattamento (meccaniche estrattive e meccaniche non estrattive) o di archi di dimensioni diverse, e si è indagato come fosse cambiata durante il trattamento la posizione intrasinfisaria dell’apice degli incisivi inferiori.
I 34 pazienti inclusi nello studio, tutti con un’età di circa 20 anni, hanno indossato elastici di classe III per almeno tre mesi o una catenella elastica mandibolare per la chiusura dello spazio nei casi estrattivi. La durata media di trattamento è stata di 26 mesi. Per riprodurre con precisione l’asse dell’ incisivo inferiore, è stato usato un arco d’acciaio 0.016×0.022” fissato tangenzialmente alla superficie vestibolare dell’incisivo centrale inferiore di destra. Per ogni modello sono state fatte tre scansioni tridimensionali con uno scanner ottico: la prima rifletteva la malocclusione di riferimento, la seconda il setup e la terza mostrava il risultato del trattamento. I modelli virtuali sono stati sovrapposti con le rispettive cefalometrie dei pazienti (di inizio e fine trattamento attivo) in modo tale che fossero visibili solo i denti del quarto quadrante.
Oltre all’orientamento dell’incisivo inferiore rispetto alla linea mandibolare, è stata valutata anche la posizione della radice dentale all’interno della sinfisi alla fine del trattamento attivo confrontata con il modello iniziale come parametro morfologico del movimento dentale ottenuto. E’ stato valutato se la migrazione radicolare è stata principalmente caratterizzata da uprighting, protrusione, o mantenimento della posizione iniziale. A parte una deviazione minima di ±3.75°, le inclinazioni dell’incisivo inferiore sono state ottenute clinicamente così come programmato persino nei pazienti con maggiori discrepanze sagittali.
Gli obiettivi di trattamento in un compenso dentoalveolare di III classe programmati nel setup, possono essere ottenuti secondo gli autori in modo preciso con un’apparecchiatura linguale completamente customizzata prevenendo un tipping linguale indesiderato degli incisivi inferiori. Questo risultato tuttavia, non dovrebbe incoraggiare una scelta esclusiva del compenso dentoalveolare, ma dovrebbe aumentare la consapevolezza del clinico su quanto sia importante considerare adeguatamente l’anatomia individuale dentoalveolare durante la programmazione del trattamento.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso
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