Takeshi Yanagita, Masahiro Nakamura, Noriaki Kawanabe, and Takashi Yamashiro (AMJODO July 2014 Vol 146 Issue 1)
Questo case report descrive un metodo che permette di controllare i problemi orizzontali combinando apparecchiature e archi linguali.
La paziente, di 25 anni, aveva una malocclusione dentale e scheletrica di Classe II da retrusione mandibolare con un morso profondo anteriore, morso aperto laterale, cross premolare, deviazione della linea mediana e affollamento severo in entrambe le arcate. Poiché la paziente rifiutava la chirurgia è stata trattata con estrazioni dei quattro primi premolari e dispositivi di ancoraggio temporaneo. Nella mascella è stato posizionato un arco linguale mentre nella mandibola è stata messa un’apparecchiatura edgewise pre-regolata con slot 0.018 per livellare le arcate. Il livellamento dell’arcata mascellare è stato effettuato con un arco linguale e con brackets pre regolati edgewise con slot 0.018 posizionati lingualmente sugli incisivi mascellari e vestibolarmente su premolari e molari mascellari. Dopo che l’arcata mascellare è stata livellata è stato posizionato un arco 0.016 x 0.022 SS con una closing loop, e miniviti tra i primi e i secondi molari mascellari. Questi sono stati quindi arretrati con delle molle chiuse in NiTI da 200 gr per 12 mesi. Per ridurre l’overbite e la curva di Spee mandibolare e per evitare uno stress eccessivo sull’apparecchiatura linguale sono stati messi dei rialzi occlusali sui molari mandibolari.
Il periodo di trattamento attivo è durato 32 mesi. Dopo la rimozione dell’apparecchiatura edgewise è stata eseguita una gengivectomia degli incisivi mascellari per eliminare la discrepanza gengivale, e sono stati posizionati dei retainers linguali.
Il trattamento di questa paziente è interessante in quanto l’applicazione dell’apparecchio linguale solo sugli incisivi mascellari ha consentito la combinazione di apparecchiature diverse. Un arco anteriore è stato connesso vestibolarmente ai settori posteriori tra canini e secondi premolari. Questa struttura ha avuto parecchi vantaggi nel gestire i complessi problemi di questa paziente in quanto ha reso possibile la correzione dell’ampiezza d’arcata con l’uso simultaneo di archi linguali che hanno permesso di controllare in modo conveniente i denti posteriori, attivare facilmente le cloosing loops e caricare la forza dalle miniviti posizionate vestibolarmente. Le miniviti sono state usate per arretrare i denti mascellari anteriori mediante le cloosing loops cercando di ottenere il più possibile un movimento corporeo dei denti.
A fine trattamento gli incisivi mascellari sono stati mossi distalmente, gli incisivi mascellari e mandibolari sono stati intrusi, il crossbite premolare è stato corretto, è stato effettuato l’uprighting dei molari mandibolari ed è stata ottenuta un’occlusione accettabile di Classe I con una rigida intercuspidazione.
Secondo gli autori uno dei problemi di questo tipo di trattamento è la difficoltà nel correggere la forma d’arcata, soprattutto nel controllo del rapporto tra canini e secondi premolari. Ciò si può risolvere creando un set up diagnostico e jigs per il bondaggio indiretto. Occorre inoltre aggiungere che dalla sovrapposizione cefalometrica pre e post trattamento è stata riscontrata una sfavorevole rotazione oraria della mandibola che si sarebbe potuta evitare con l’intrusione degli incisivi mascellari o mandibolari mediante miniviti posizionate in zona vestibolare incisale.
Alla luce dei risultati di trattamento e considerate le richieste estetiche della paziente gli autori ritengono di aver utilizzato con successo l’apparecchio linguale combinato con arco linguale e miniviti.
Report a cura della Dott.ssa Laura Bonaccorso